La nostra storia

Percorrendo il Portico del Pavaglione, se ci s'inoltra in una viuzza apparentemente insignificante, Via De' Foscherari, ci s'imbatte in un maestoso edificio, estremamente moderno, che si staglia violentemente contro la coerente prospettiva architettonica di Bologna. È la Galleria Cavour, virtuosismo urbanistico dell'Ingegner Giorgio Pizzighini, che negli anni Cinquanta decide di avviare l'ambizioso progetto sulle fondamenta di un lussuoso palazzo che si estendeva dal civico 9 al 17 di Via De' Foscherari, in angolo con Vicolo della Scimmia, (l'attuale Via Massei), distrutto dai bombardamenti della II guerra mondiale.
Nella relazione tecnica dell'Ingegner Pizzighini, si legge: “La soluzione urbanistica consentirà di isolare completamente il nuovo edificio, favorendo anche la circolazione stradale della zona, attualmente troppo angusta”.
Il progetto aveva dunque la funzione di risanamento di una zona del centro storico, per promuovere il ripristino e la sistemazione delle strutture limitrofe.

Galleria Cavour sorse così in un centralissimo quartiere, adiacente ad antichi e insigni monumenti, come elemento d'irriverente stacco dalla loro strutturale sintonia. L'esecuzione di questa grande opera immobiliare ebbe un impatto diretto con il contesto urbanistico del centro di Bologna, unendosi con soluzione di continuità all'attiguo Palazzo Vassè Pietramellara, e arrivando così ad affacciarsi su Piazza Cavour. Il progetto iniziale prevedeva una Galleria con un cinema annesso, sul modello della Galleria Vittorio Emanuele a Milano e della Galleria San Federico a Torino, ma venne abbandonato in favore di un complesso di negozi, appartamenti e uffici. Inoltre la Galleria avrebbe dovuto avere due ingressi sul Pavaglione, (uno in corrispondenza dell’attuale boutique Max Mara e l’altro di Amuleti), così da creare una struttura unica con il Pavaglione stesso: le Belle Arti invece bloccarono questo progetto a seguito del ritrovamento di reperti storici, che resero impraticabile la realizzazione dei due accessi.

Stabilito il progetto finale, le ruspe iniziano a lavorare nella primavera del ’57. È trascorso poco più di un anno, nell’autunno del 1959, quando si accendono le prime insegne.

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Galleria Cavour Green è un nuovo modo di vivere e far vivere Galleria Cavour. È un contenitore di idee e progetti che aiutino a dare un contributo al rilancio del centro storico di Bologna e delle sue attività più innovative.

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